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Con l’ordinanza n. 30676 del 28 novembre 2024, la Corte di Cassazione, Sezione Tributaria, ha sancito un principio di rilievo in tema di notifiche degli atti impositivi, eliminando una disparità di trattamento tra irreperibilità assoluta e irreperibilità relativa. La decisione ha chiarito che, in entrambi i casi, si deve applicare integralmente il procedimento notificatorio previsto dall’art. 140 del codice di procedura civile, garantendo così la tutela  dei diritti del destinatario.

Il principio sancito dalla Corte

La Corte ha stabilito che, in caso di irreperibilità del destinatario, sia essa assoluta o relativa (temporanea), il procedimento notificatorio deve includere tutte le fasi previste dall’art. 140 c.p.c. In particolare:

  1. Deposito di una copia presso la casa comunale.
  2. Affissione di un avviso di avvenuto deposito, in plico chiuso e sigillato, davanti alla porta dell’abitazione.
  3. Spedizione di una raccomandata a.r. al destinatario per informarlo dell’avvenuto deposito.

Ai fini della validità della notifica, inoltre, è richiesto che la parte notificante dimostri non solo l’invio della raccomandata di avviso, ma anche l’avvenuta ricezione di quest’ultima da parte del destinatario.

L’eliminazione della disparità di trattamento

Questa pronuncia è rilevante perché supera una disparità di trattamento introdotta da norme contenute nel D.P.R. n. 602 del 29 settembre 1973, in particolare l’art. 26, così come modificato dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 258 del 2012. In passato, infatti, l’irreperibilità relativa era disciplinata dall’art. 60 del D.P.R. n. 600/1973, che prevedeva un procedimento semplificato e fondato su una presunzione di conoscenza dell’atto. Tale semplificazione, tuttavia, si rivelava lesiva del diritto di difesa, in quanto si basava unicamente sulla spedizione della raccomandata e non garantiva la prova dell’effettiva conoscenza dell’atto da parte del destinatario.

Con l’ordinanza in esame, la Cassazione recepisce le indicazioni della Consulta e dei successivi orientamenti giurisprudenziali, riaffermando la necessità di assicurare una tutela piena al destinatario, indipendentemente dal tipo di irreperibilità.

Implicazioni pratiche e rilevanza della decisione

La decisione della Corte è particolarmente significativa nel contesto del contenzioso tributario, dove molte controversie si concentrano sull’eccezione di decadenza della potestà impositiva, spesso legata a vizi di notifica degli atti impositivi. Il principio sancito rafforza la posizione del contribuente, imponendo all’Amministrazione finanziaria l’onere di dimostrare l’effettiva conoscenza dell’atto da parte del destinatario, anche in caso di irreperibilità.

Un passaggio rilevante dell’ordinanza riguarda la censura rivolta alla Corte territoriale, accusata di una non corretta interpretazione della normativa applicabile. Tale errore, evidenziato nel punto 6 della decisione, è stato ricondotto alla mancata considerazione dei precedenti costituzionali e giurisprudenziali sul tema.

Conclusione

L’ordinanza n. 30676/2024 si inserisce in un filone giurisprudenziale che mira a garantire un equilibrio tra l’efficienza dell’azione amministrativa e la tutela del diritto di difesa del contribuente. La sua applicazione avrà un impatto significativo, contribuendo a uniformare la disciplina delle notifiche e a ridurre il contenzioso derivante da notifiche irregolari.